La lettera IVASS al mercato decolla ma vola ancora basso

La strada intrapresa va nella giusta direzione, ma il percorso da compiere è ancora lungo: questo, in sintesi, il punto di vista di Elena Bellizzi, capo del servizio tutela del consumatore IVASS, che, all’interno di una sessione di lavoro dell’IPF dedicata alla lettera IVASS al mercato, si è confrontata con gli operatori di settore.

All’incontro, che si è svolto nei giorni scorsi a Milano, hanno partecipato Pierfrancesco Basilico, direttore Italia Afi Esca, Maurizio Binetti, responsabile bancassurance Gruppo Allianz, Tommaso Pugassi, responsabile assunzione Amissima Assicurazioni, Davide Berveglieri, responsabile bancassicurazione Cattolica Assicurazioni, Maria Giovanna Scinicariello, responsabile business transformation unit bancassurance gruppo Helevtia Italia, Igor Rossini, general manager Vaance ed Enrico Pollino, director EMFgroup, in qualità di moderatore.

Apertura dei lavori affidata a Elena Bellizzi, che, dati alla mano, frutto di un sondaggio cartolare tra gli addetti ai lavori, supportato anche da azioni ispettive, ha affermato che si può parlare di una tendenza di adeguamento del mercato ai dettami della lettera. Più in dettaglio, e a titolo esemplificativo, sempre secondo IVASS, si è assistito ad una sensibile opera di adeguamento dei prodotti, così come, in materia di rilevazione dello stato di salute, sta prendendo piede la sostituzione della Dichiarazione Buono stato Salute con il questionario sanitario e, in alcuni casi, soprattutto per capitali assicurati di piccolo importo, assunzione dei rischi senza questionario, con rinuncia ad eccepire malattie pregresse in fase di liquidazione; e a proposito di policy liquidativa, anche sui vecchi contratti assunti con DBS si nota una tendenza a rivedere la questione in senso più favorevole per gli assicurati.

Passi avanti anche per quanto riguarda il rimborso dei premi in caso di estinzione anticipata del finanziamento. Insomma, quantomeno si assiste alla volontà di cambiare lo stato delle cose.

E gli operatori cosa ne pensano? Pierfrancesco Basilico, dal suo osservatorio conferma la tendenza in atto, pur ribadendo che vi sono ancora molte resistenze da parte degli attori in campo, oltre al tema ancora irrisolto della netta separazione tra finanziamento di lunga e breve durata e la voce premio unico che, sempre secondo Basilico, è ancora troppo diffuso soprattutto nelle CPI mutui. Dal canto suo Maurizio Binetti, ha sottolineato che un impatto della lettera sui prodotti c’è stato, nonostante il regolatore non abbia posto tempistiche serrate per l’adeguamento, quindi avanti tutta nella distribuzione dei prodotti sotto la “guida” IVASS. Per Tommaso Pugassi, l’intervento dell’IVASS è positivo, ma gli adeguamenti, spesso non semplici, devono avvenire in modo graduale e rispondere all’esigenza di soddisfare tutte le parti coinvolte, cioè assicuratore, distributore e cliente. Certo pur nella generale soddisfazione, qualche mal di pancia esiste secondo Davide Berveglieri, soprattutto lato mutui.

Maria Giovanna Scinicariello ha spezzato una lancia a favore degli operatori che, a detta sua, hanno risposto positivamente, pur senza dimenticare che, stante il ruolo e la valenza sociale che questi prodotti hanno per il consumatore, occorre agire in modo ponderato e con i giusti tempi, per contemperare le esigenze di tutti. E proprio sui prodotti ha posto l’accento Igor Rossini, che ha sostenuto che anche dal punto di vista procedurale sono in linea con le sollecitazioni dell’ente di vigilanza, il tutto a vantaggio del cliente. E ancora: coordinamento e dinamismo tra tutte la parti coinvolte, strumenti di disciplina calati nella realtà e attenzione alla distinzione tra i differenti tipi di finanziamento sono altre tematiche emerse nel corso dell’incontro, su cui occorre fare maggiori sforzi.

E prima di dare conto delle conclusioni, ci piace sottolineare che è emerso anche l’aspetto relativo alla formazione come fattore vincente per adeguarsi alle richieste della “lettera”. Conclusioni affidate a Elena Bellizzi che, dopo aver dato atto che il mercato non è sordo alle indicazioni, sottolinea come sui prodotti ci sia ancora molto da lavorare, magari passando anche la palla ai consumatori per capire cosa ne pensano.